Mostra a cura di Simona Ostinelli.
Renato Ballerini è stato uno dei protagonisti della vita culturale ticinese nei primi anni del Novecento, anche se il suo nome oggi è noto solo agli addetti ai lavori.
Nato a Ravenna nel 1877, studia all’Accademia di belle arti della sua città e completa la formazione all’Accademia libera del nudo a Roma. Nel primo decennio del Novecento è a Milano e lavora come disegnatore tecnico per l’architetto Augusto Guidini, che nel 1910 gli chiede di trasferirsi a Lugano. Fra i suoi primi interventi nel Ticino vi è probabilmente la collaborazione con il pittore Gioachimo Galbusera al ciclo dei dipinti della vecchia birreria Gambrinus di Lugano, gestita dalla famiglia Hunziker.
Parallelamente Ballerini inizia a collaborare con il quotidiano “Libera Stampa” – da cui si distanzia pochi anni dopo – e a realizzare illustrazioni per libri e giornali. In questo periodo si afferma come ritrattista della borghesia luganese: fra le tante opere eseguite si annoverano i sette ritratti dei benefattori dell’Ospedale di Lugano, oggi conservati nelle Collezioni della città.
La mostra spazia dai lavori giovanili di gusto liberty ai primi ritratti, autoritratti e paesaggi eseguiti nel Ticino, sino alla stagione più felice dell’artista, quella del Realismo magico, con opere che documentano l’interesse di Ballerini per quello che accadeva nella vicina Milano.
L’idea dell’esposizione nasce dall’incontro con Frederik Poort, pronipote e depositario del fondo del pittore. La rassegna però non vuole essere unicamente una mostra dedicata ai lavori conservati in famiglia, ma desidera restituire un’immagine completa di Ballerini, grazie alla ricerca di altre testimonianze presenti sul territorio. È così l’occasione per ripercorrere le tappe salienti del suo percorso attraverso una selezione di dipinti provenienti anche da musei e collezioni private. Si espone anche una scelta di manifesti, disegni, piccole sculture e documenti inediti.