Palazzo Turconi e il Cantone Ticino
Palazzo Turconi, la prima e storica sede dell’Accademia di architettura dell’USI, sorge, centrale, a Mendrisio. L’edificio neoclassico fu costruito nel 1853 grazie al lascito del conte Alfonso Turconi, uomo di cultura, politico, e filantropo milanese, deceduto nel 1806. Sua volontà era quella di edificare “uno Spedale per la cura degli ammalati appartenenti a famiglie povere e bisognose da erigersi nel distretto di Mendrisio e a favore principalmente degli abitanti del Cantone Ticino”. Il progetto per l’ospedale si basò inizialmente sul riadattamento degli spazi del convento dei Cappuccini di Mendrisio, rimasto attivo fino al 1848. L’edificio si rivelò ben presto non idoneo alle attività di un ospedale moderno e venne in seguito abbattuto per dare spazio a un nuovo stabile su progetto dell’affermato architetto ticinese Luigi Fontana, originario di Muggio. L’Ospedale della Beata Vergine, Palazzo Turconi, venne inaugurato nel 1860 e rimase attivo fino al 1990, quando venne inaugurata l’attuale adiacente sede dell’OBV. A partire dal 1996 e fino ad oggi, Palazzo Turconi ha ospitato le intense attività didattiche degli atelier di progettazione dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana e, da gennaio 2021, grazie al progetto curato dall’architetto vodese Marc Collomb, ospita la nuova e prestigiosa sede della Biblioteca dell’Accademia. Al centro della corte interna del Palazzo si trova la grande statua che raffigura il benefattore conte Alfonso Turconi, realizzata nel 1868 dallo scultore Vincenzo Vela a cui è dedicato l’omonimo museo di Ligornetto.
Mario Botta architetto e la città di Mendrisio
Mendrisio, città tra Lugano e Milano, si colloca in una posizione di interscambio privilegiato tra il mondo mediterraneo e quello centro-europeo. La spiccata vocazione di apertura culturale di questo distretto trova conferma, in campo architettonico, nelle prestigiose tradizioni degli architetti provenienti dalla regione: dai Maestri Comacini del Medioevo ai protagonisti del Rinascimento e del Barocco, sino ai grandi nomi del Razionalismo novecentesco e alla contemporanea “Scuola ticinese di architettura”. Mendrisio è la città dove è nato nel 1943 Mario Botta, l’architetto ticinese di fama mondiale che ha dominato la scena internazionale dell’architettura a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso. Formato allo IUAV di Venezia, sicuramente uno degli architetti della sua generazione che “hanno fatto scuola”, anche grazie alla sua riconoscibile e inconfondibile cifra stilistica, Mario Botta ha dato con il suo impegno e lavoro un impulso fondamentale all’immagine urbana alla notorietà nel mondo della città di Mendrisio. Nel 1996, grazie all’architetto Mario Botta e al Consigliere di Stato Giuseppe Buffi, Mendrisio fu eletta a luogo ideale per raccogliere l’eredità secolare dei maestri ticinesi e dove dunque fondare l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. A 25 anni dalla sua fondazione l’Accademia di Mendrisio è un laboratorio di successo che promuove un innovativo modello didattico interdisciplinare per formare architetti “umanisti” e “generalisti” adeguati ai nostri tempi.
Il campus dell’Accademia di architettura dell’USI
Ai bordi del “magnifico borgo”, il centro storico di Mendrisio, sorge dal 1996 il campus dell’Accademia di architettura dell’USI, un polo universitario riconosciuto a livello internazionale, con le sue numerose sedi per la didattica e la ricerca. 2 Il Palazzo Turconi è dal 2021 la nuova e prestigiosa sede della Biblioteca dell’Accademia, conosciuta a livello internazionale grazie al patrimonio documentario e alle rarità bibliografiche che custodisce sulla storia dell’architettura, l’arte e la fotografia. L’elegante Villa Argentina, edificata nel 1872 dal locale architetto Antonio Croci è sede della direzione, dell’amministrazione, del segretariato agli studi, del Laboratorio di Storia delle Alpi e della casa editrice Mendrisio Academy Press. Nel suo parco si trova una dépendance, che ospita l’Istituto degli studi urbani e del paesaggio dell’Accademia, e il Palazzo Canavée, ultimato nel 2002 su progetto degli architetti zurighesi Patrik Zurkirchen e Amr Soliman, che ospita aule, atelier di progettazione, laboratori, uffici e spazi comuni. Sul parco si affaccia anche l’edificio Vignetta, sede dell’Istituto di teoria e storia dell’arte e dell’architettura e del bar/ristorante dell’Accademia. A pochi minuti dal Palazzo Canavée, la Casa dell’Accademia, progettata dagli architetti ticinesi Carola Barchi e Ludovica Molo, può ospitare fino a 72 studenti in 18 grandi appartamenti e, a Balerna, l’Archivio del Moderno dell’USI raccoglie fondi archivistici di architetti, fotografi e artisti del passato e contemporanei. Ultimato nel 2018, su progetto dell’architetto Mario Botta, il Teatro dell’architettura Mendrisio ospita mostre temporanee, eventi e dibattiti pubblici.
Il ‘Teatro’ per un’’architettura che fa scuola’
Il Teatro dell’architettura Mendrisio ha aperto i battenti nel 2018 ed è uno degli edifici che da allora è parte integrante del Campus dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana. Su progetto dell’architetto Mario Botta è stato realizzato grazie al lavoro congiunto tra Fondazione Teatro dell’architettura e l’Università della Svizzera italiana. Dotazione in assoluto eccezionale per un campus universitario svizzero ed europeo, è un edificio a metà tra spazio museale e teatro del nostro tempo, ed è stato pensato per favorire le espressioni dell’incontro tra differenti discipline, come strumento a favore del dibattito culturale sull’architettura e del paesaggio nel territorio di appartenenza e per favorire nuove iniziative a complemento della formazione offerta dall’Accademia di architettura ai suoi 800 studenti. Con le mostre temporanee, gli eventi e i dibattiti pubblici, il Teatro offre visibilità anche alle arti visive, e cioè a quegli ‘attori’, dall’arte contemporanea alla fotografia, dal cinema alla danza, che sempre più ispirano i processi e le scelte progettuali che ridefiniscono il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Un Teatro dunque per promuovere un’”architettura che fa scuola”, nel senso che all’Accademia di Mendrisio si insegna una nuova sensibilità disciplinare nell’ambito dell’architettura, degli studi urbani e della progettazione del paesaggio, ma dove al contempo ciò che viene insegnato vuole anche indirizzare e influenzare in modo “profetico” l’architettura del futuro.