A. R. Penck (1939-2017) è certamente tra i più importanti artisti tedeschi della seconda metà del Novecento, colui che, insieme ad altri suoi amici e compagni (Baselitz, Lüpertz, Polke, Richter, Immendorf e Kiefer) ha saputo esprimere le contraddizioni della Germania post-nazista e del conflitto Est-Ovest mediante un linguaggio originalissimo seppur concepito nelle forme espressive tradizionali, come pittura, disegno e scultura.
La retrospettiva di Mendrisio, comprensiva di oltre 40 dipinti di grande formato, 20 sculture in bronzo, cartone e feltro, oltre una settantina di opere su carta, libri d’artista e quaderni, intende ripercorrere le principali tappe di uno degli esponenti più significativi dell’arte internazionale degli anni Settanta e Ottanta.