La mostra, che è in programma al m.a.x. museo, propone un’indagine e una riflessione sul tema dei trasporti con particolare riferimento alla realizzazione alla messa in esercizio della Galleria di base del Ceneri.
Chiasso, in questo contesto, ha svolto e svolge un ruolo particolare. Città di confine, ha conosciuto un notevole sviluppo in stretta correlazione con la ferrovia, in linea con quanto è avvenuto nel resto d’Europa e in America, dove, già sul finire dell’Ottocento l’avvento e l’affermazione della “strada ferrata” ha contribuito alla crescita economica, sociale e anche culturale. Il trasporto ferroviario è progressivamente assurto a simbolo di spazio di confronto e di scambio per eccellenza. Molti pittori – da Joseph Turner nel 1844 al futurista Fortunato Depero nel 1924 – hanno raffigurato la locomotiva come il simbolo della velocità e del progresso. Il manifesto, strumento pensato per veicolare l’informazione sulle nuove opportunità offerte dal trasporto ferroviario, sul finire del XIX secolo ha beneficiato dello sviluppo tecnico a stampa cromolitografica. La mostra al m.a.x. museo prevede l’esposizione di manifesti, grafiche litografiche, cartoline, dépliant, orari ferroviari, video, pubblicità e loghi, ricordando il grande grafico svizzero Müller-Brockmann.
Sullo sfondo, l’idea che oggi, nell’era della globalizzazione, il treno può contribuire a far emergere la consapevolezza del fatto che tutti noi siamo immersi in una dimensione più aperta e interconnessa.
L’esposizione è in collaborazione con l’Historic SBB di Windisch, il Verkehrshaus di Lucerna e il Museum für Gestaltung di Zurigo, il MASI di Lugano e nasce come progetto integrato di mostra con il Museo Nazionale Ferroviario di Portici (Napoli). La mostra vanta prestigiosi prestiti da istituzioni pubbliche e da importanti collezionisti privati, fra i quali si evidenziano Alessandro Bellenda, Alassio e Walter G. Finkbohner, Zurigo. L’esposizione si svolge con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano.