MAX BILL (1908-1994): LA GRAMMATICA DELLA BELLEZZA

Mostra a cura di Karin Gimmi e Nicoletta Ossanna Cavadini.

L’esposizione si inserisce nel filone che il m.a.x. museo dedica ciclicamente ai “maestri del XX secolo” ed è collegata al tema guida dell’anno del Centro Culturale Chiasso, la pulchritudo, concetto interpretato da Max Bill attraverso un incessante lavoro di ricerca, quale espressione massima di armonia, sintesi, unità, spazio e logica. Architetto, anche se più noto come pittore, scultore, designer e grafico, Max Bill frequenta il Bauhaus negli anni 1927-1929, e da questa esperienza trae i principi fondanti per esprimere un’arte razionale, oggettiva e non figurativa, contribuendo a creare grazie a una fitta rete di relazioni personali lungo l’asse Zurigo-Milano l’innovativo fenomeno culturale della Concrete Kunst-Arte concreta. L’attività artistica, il pensiero teorico e l’insegnamento sono aspetti di un unico metodo adottato da Max Bill e basato su una visione innovativa e integrata di concetto “d’artista universale”. La mostra al m.a.x. museo pone quindi l’accento sulla centralità di questa figura rispetto al fenomeno dell’internazionalizzazione della cultura europea, con particolare riferimento, come detto, alle relazioni fra Zurigo e Milano nel periodo tra le due guerre. La Svizzera in quegli anni era infatti un crocevia culturale attraversato da molti intellettuali provenienti dall’Europa, soprattutto dall’Italia (si pensi a E.N. Rogers, L. Baldessari, V. Magistretti). Durante la ricostruzione post-bellica, Max Bill partecipa attivamente al dibattito sociale, culturale e politico in atto. Di cruciale importanza è la mostra arte astratta e concreta del 1947 a Palazzo Reale di Milano, concepita insieme a Lanfranco Bombelli Tiravanti, evento che diventa la scintilla che innesca l’aggiornamento dei linguaggi visivi nel campo delle arti e del design nella capitale lombarda e in Svizzera.

In mostra sono esposte un centinaio di sue opere pittoriche, scultoree, grafiche e di design secondo un criterio tematico-cronologico, avendo sempre come fil rouge il forte rapporto che Max Bill tenne con l’Italia, in particolare con Gillo Dorfles e il gallerista Bruno Lorenzelli, da cui provengono molte opere esposte, alcune delle quali inedite. Fondamentale è il prestito della collezione del figlio Jakob Bill. Altrettanto significativi i prestiti provenienti da importanti musei svizzeri.

Inaugurazione
Sabato 28 marzo 2026, ore 17.30

Periodo espositivo
29.03.2026 – 12.07.2026

Orari 
martedì − domenica
10.00 − 12.00 / 14.00 − 18.00

Chiuso il lunedì.

MAGGIORI INFO

📷 Max Bill, senza titolo, 1969-1970